Culto di san Bonaventura

L'anno 1274 san Bonaventura partecipò al Concilio di Lione, nel corso del quale morì, forse a causa di un avvelenamento (stando almeno a quanto affermò in seguito il suo segretario, Pellegrino da Bologna).

Il Papa insieme con cinquecento vescovi e circa un mila dei prelati e teologi parteciparono al suo funerale. (Ebbe, dunque, un funerale da re).  Lo stesso papa, Gregorio X, prese la parola e enunciò un elogio nei suoi confronti. 

Pierre de Tarentasie, futuro papa Innocenzo V, presiedette le sue esequie e poi il corpo del santo venne inumato nella chiesa francescana di Lione. 
I cronisti dicono che quel giorno tanti malati riacquistarono la salute.
Nel 1434 la salma del santo venne traslata in una nuova chiesa, dedicata a San Francesco d'Assisi; la tomba venne aperta e la sua testa venne trovata in perfetto stato di conservazione: questo fatto facilitò la sua canonizzazione, che avvenne ad opera del papa francescano Sisto IV il 14 aprile 1482.
Un altro francescano, papa Sisto V, compì la sua nomina a dottore della Chiesa, il 14 maggio 1588.
Così ebbe inizio il culto di san Bonaventura.
 
Vedi: 
 
 
 
 
 
Novena (esp)
 
 
 
Le chiese dedicate al culto di san Bonaventura:

Le presenze francescane (Provincie, missioni, conventi...)

Le Confraternite

Istituzioni scolastiche dedicate al santo:

Le memorie bonaventuriane:

Eventi religioso-culturali
 

San Bonaventura è venerato come santo della Chiesa cattolica, che celebra la sua memoria il 15 luglio